Rabbia Repressa: Uscire Dallo Stagno Di Un’Aggressività Inespressa
La rabbia repressa è un accumulo energetico non sfruttato che può portare ad un “corto circuito” dell’intero sistema nervoso e consegnarci spossati e inefficaci davanti alle sfide che ogni giorno ci si presentano davanti.
Essere la vittima predistinata della classica “brutta giornata” è un destino che, ogni tanto, ci accomuna tutti.
Per alcuni il solo perdere l’autobus del mattino e arrivare tardi sul lavoro è già un elemento che marchia indelebilmente il destino di quella giornata. Per altri il limite ritenuto gestibile è più alto e per perdere il controllo della gestione emozionale servono situazioni più impattanti come può essere la scoperta del tradimento del proprio partner, o l’apprendere che una persona cara è affetta da una malattia grave.
Ma non ha molta importanza di quale sia l’innesco, il fatto è che “stare male” non è qualcosa di sbagliato in sé. Le avversità fanno parte della nostra esistenza e possono essere recepite come “catastrofi” o come “sfide da superare”. Il vero problema è quando il dolore e la sofferenza ci bussano alla porta e noi facciamo finta di non essere in casa e le ignoriamo.
Girare le spalle alle nostre emozioni negative ci esporrà all’accumulo di una rabbia interiore e una aggressività repressa pericolosa per il nostro benessere e per la qualità dei rapporti personali. Sarà come girare per il mondo, inconsapevoli, con una cintura esplosiva di cui non conosciamo il timer. Non sappiamo quando esploderà.
La Psicologia Della Rabbia Repressa: Non Fare Lo Struzzo
Lo struzzo non è l’animale più funzionale in psicologia. Il mettere la testa sotto la sabbia non è mai un comportamento efficace quando si tratta di trovare quell’equilibrio psicologico su cui poggiare la nostra azione quotidiana.
Ma spesso, è quello che facciamo. Rabbia, paura, tristezza sono tutte sensazioni spiacevoli che in qualche modo cerchiamo di rifuggire. Le evitiamo perché in fondo pretendono una cosa da noi: una reazione.
Un tuo grande amico ti delude?
Il confronto con lui sarebbe l’unica vera soluzione, ma vuol dire anche mettersi in una situazione di forte stress e ansia. Così succede spesso che alziamo il tappetino e ci sbattiamo sotto lo sporco perché il “non dare troppo peso” al nostre emozioni, ci il modo più veloce per sperimentare quella leggerezza che dovrebbe contraddistinguere una vita felice.
Ma poi ci tocca andare a chiedere ad uno psicologo come sfogare la rabbia repressa. Perché si può scrollare le spalle davanti ad emozioni spiacevoli, ma prima o dopo dovremmo subire le conseguenze di una rabbia repressa.
La Rabbia Inespressa: Perché Fuggiamo Dalle Nostre Emozioni
Impariamo già durante l’infanzia ad scantonare ed evitare incontri troppo ravvicinati con emzioni spiacevoli. E ci mettiamo sempre troppo tempo per accorgerci che non è stata una buona “lezione di vita”.
Non percepiamo neanche i primi sintomi di una rabbia repressa e continuiamo ad accumulare agressività. La ignoriamo, con la convinzione di liberarcene ma poi ci ritroviamo seduti davanti ad un psicoterapeuta a dire: “ho tanta rabbia dentro”.
L’evitamento emotivo è una strada ingannevole: promettendoti il traguardo della felicità ti riporta sempre al punto di partenza del dolore.
Ricordati che dietro a comportamenti malsani come possono essere, le abbuffate esagerate con i conseguenti problemi di peso e salute e l’abuso di alcol o droghe, spesso, ci sono delle grosse difficoltà ad affrontare con equilibrio le sensazioni spiacevoli che emergono in noi.
Sono comportamenti che in qualche modo, ci promettono un sollievo subitaneo, nascondendoci però il fatto che nulla si è risolto. Nel modo dell’emotività di solito, la cosa strada più facile, in apparenza, da percorre, non è quasi mai la scelta migliore.
Come Gestire La Rabbia Repressa: Tratta La Rabbia Come Un’Amica
Se rabbia e aggressività ribollono nelle tue profondità emotive, utilzza quell’enorme carico di adrenalina per soddisfare i tuoi bisogni, diventare più proattivo e assumere il pieno controllo della tua vita.
Ricorda che la rabbia può manifestare anche dei sintomi fisici causando dei cambiamenti biologici nel tuo corpo come l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della secrezione dell’ormone adrenalina.
Dovresti considerare la tua rabbia repressa come un importante campanello d’allarme per smettere di essere dipendente da un ambiente circostante che ha già un disegno preformato per te. Se percepisci l’enorme potenziale energetico dell’aggressività repressa e della rabbia inespressa, puoi utilizzarla in modo produttivo e positivo piuttosto che distruttivo e negativo.
Potresti ritrovare la forza per ristabilire i tuoi confini in modo da poter tornare ad esprimere quello che in fondo senti di essere.
Metti di riconoscere in te stesso un grande accumulo di invidia. Potresti utilizzarla per distruggere le persone che invidi o utilizzare quell’energia per arrivare ad una nuova versione di te stesso che includa ciò che invidiavi e che ora possiedi.
Ciò che voglio dirti è che nel mondo delle emozioni, ogni sensazione che proviamo ha in sé una carica neutra. Quelle spiacevoli sono solo segnali che ci vengono a dire che esiste un pericolo ed è necessario agire.
In fondo pensa al dolore fisico che percepisci mentre avvicini la mano alla fiamma di un camino. Se volessi ignorarne il messaggio, cosa accadrebbe?
E cosi dovresti considerare la sofferenza emotiva. Che senso ha negare a noi stessi di avere paura o di essere arrabbiati?
Dietro al doloro emotivo c’è sempre il segnale di una situazione potenzialmente pericolosa a cui dovremmo reagire oppure c’è il tentativo del nostro inconscio di riportare a galla il ricordo di una situazione pericolosa del passato che allora, abbiamo deciso di ignorare.
Puoi sempre ignorare l’inizio di un’infezione, ma sarà complicato fare finta di nulla quando dovrai affrontare una cancrena.
Rabbia Repressa: 7 Steps Per Sfogarla e Gestirla Al Meglio
Ti sei scoperto arrabbiato, hai percepito i sintomi di un’aggressività repressa e hai subito le conseguenza di una rabbia inespressa. Ti propongo sette “scalini” da percorrere per raggiungere un nuovo equilibrio mentale.
Step 1: Cos’è Successo?
Immergiti nei meandri della memoria che ancora possiedi di quella situazione spicevole da cui pensi sia partito tutto. Descrivine i contorni emotivi che hai sperimentato: l’intensità del dolore della tua ferita nell’essere stato ignorato, escluso, giudicato, non aprezzato, violato ecc. Una situazione sepolta nel passato ma non emotivamente “morta”.
Step 2: Chi Erano I Protagonisti?
Rifletti sugli attori della scena. Qual’era il loro punto di vista secondo te, nel comportarsi come hanno fatto. E’ possibile che tu ti sia sentito ferito solo perché hai barattato i tuoi valori e le tue credenze per non affrontare uno scontro inevitabile in quella situazione? Non nasconderti nulla … non ripetere errori già commessi …
Step 3: Libera Il Tuo Giudizio Dalle Catene
Ti sei fatto un’opinione delle persone coinvolte?
Scrivi i tuoi giudizi su un foglio di carta.
Non c’è nessun bisogno di andare sul balcone e gridarlo in piazza con miscorfono e cassa. Il confronto con la tua rabbia repressa è sempre un percorso intimo.
Non è nel ferire gli altri che si trova la soluzione alla propria aggressività inespressa. Ma, d’altro canto, non puoi trovare il tuo equilibrio psichico, senza tracciare dei confini personali.
Step 4: Quanto Ti E’ Costato
Cosa hai perso in quella situazione?
Cosa ti ha impedito di fare?
A cosa hai dovuto rinunciare?
A questo livello, spesso, trovo reazioni sorprendenti. Persone che partano con un “Ho sprecato 8 anni della mia vita per …” per poi trovarsi a scrivere i benefici ottenuti. Ne scrivono vari e poi cercano di riportarsi sul pezzo, che era ricordare le cose negative non positive.
Un esercizio non di poco valore perché può portarci ad un livello di consapevolezza superiore. Non si tratta di negare gli aspetti negativi di una situazione spiacevole, che sono indubitabili, ma si tratta di comprendere che dietro al buio, se abbiamo la forza e il coraggio di attraversarlo, ci aspettano nuovi raggi di sole.
Un buon metodo per sfogare la rabbia repressa.
Step 5: Rilascia L’Energia Accumulata
La prima reazione che ci suggerisce la rabbia e sempre quella di attaccare.
C'è un'energia che sale dentro di te e bisogna butturla fuori. Ma attaccare un'altra persona non è mai la scelta migliore. E’, in sé, il modo più efficace per perpetuare il ciclo della rabbia. Non è una soluzione. Porta all’accumulo di energia negatività.
Un energia che invece andrebbe rilasciata. Magari in modo fisico senza scatenarla sugli altri e fare danni.
Che ne dici di una seduta di allenamento a fare boxe?
Potresti colpire un sacco pieno di sabbia, scaricando l’agressività inespressa senza avere problemi o conseguenze.
Step 6: Prenditi Cura Di Te
È molto probabile che tu sia arrabbiato con te stesso ... per aver permesso che gli altri ti feriscano, per aver interpretato un ruolo passivo nel conflitto, o per non aver gestito la situazione nel modo giusto. Forse ne hai percepito i pericoli, ma sei andato comunque avanti.
Ora che hai rilasciato l'energia nel passaggio precedente, devi “costruirti” un luogo interno dove ritrovare rilassamento e calma. Lì, potresti iniziare a perdonare te stesso. Abbi compassione di te. Porta la tua attenzione all'area del tuo cuore. Crea una sensazione di comodità e fiducia, di amore e compassione attorno a te. Se lo fai, entrerai in contatto quella parte di te, che nessuno può intaccare.
Fallo per te stesso. Per la tua tranquillità. Per la tua salute. Non è neccessario affrettarsi a perdonare gli altri. Il primo passo è perdonare te stesso.
Step 7: Sottoscrivi Un Nuovo Patto Con Te Stesso
Dopo aver scandagliato a fondo in quella situazione che ti angustiato e ora di fare un passo in avanti.
Come potrebbe essere gestito meglio quell’aspetto della tua esistenza?
Cosa devi imparare da quella situazione?
Ora è il momento in cui puoi essere proattivo. Quindi prenditi la responsabilità della tua esistenza. Entra nella versione più potente di te. Prometti a te stesso che questo non ti succederà mai più. Hai il diritto di gestire come senti giusto qualsiasi momento della tua vita. Hai il diritto di dire di no.
Non per mancare di rispetto, ma proprio perché hai imparato ad avere rispetto … di te stesso.
Stabilisci un nuovo patto con te stesso, determina i tuoi limiti fisici, psichici ed emotivi.