un corpo al massimo

Biohacking: La Senescenza Cellulare E Il Processo Di Autofagia

Questo articolo si propone come un approfondimento puntuale di un argomento toccato nell’articolo-base sul biohacking che trovi qui: Biohacking: Viaggio Alla Ricerca Dell’Immortalità

A livello cellulare, la senescenza si riferisce ad un punto preciso della vita della cellula: il momento in cui SMETTE di essere in grado di dividersi.

Sulla base di alcuni esperimenti effettuati “in vitro” (in una provetta), le cellule sembrano avere a disposizione circa 50 possibilità di replicazione prima che entrino nella fase di senescenza e non siano più in grado di innescare il processo di divisione.

Sto parlando del cosiddetto, in termini più tecnici, “limite di Hayflick”.

Le cellule senescenti rimangono concretamente in vita e continuano a fare il loro lavoro fino a quando non vengono distrutte “naturalmente” o a causa del succedersi di particolari eventi.

senescenza cellulare

Si ritiene che queste particolari cellule portino con sé uno degli indizi chiave dell’innescarsi del processo di invecchiamento. Per questo la senescenza cellulare è diventato un argomento interessante per il biohacking.

In alcuni test condotti sugli animali, la rimozione delle cellule senescenti ha portato a vari miglioramenti nelle condizioni legate all'età.

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Biohacking: Parliamo di Senescenza E Apoptosi

Ci sono però dei momenti durante il periodo di divisione cellulare (prima che venga raggiunto il limite di Hayflick), che a causa di alcuni shock esterni o danni improvvisi si innesca un processo noto come “apoptosi” o più comunemente definito come “morte cellulare programmata”.

Quando una cellula è danneggiata, il corpo tenta sempre di ripararla in modo che possa continuare a funzionare.

Tuttavia, in alcuni casi, in cui il danno è ritenuto troppo vasto e profondo per essere riparato, si attiverà l'apoptosi e darà “l’estrema unzione” alla cellula.

biohacking e apoptosi

I concetti di senescenza e apoptosi sono centrali in qualsiasi teoria dell'invecchiamento e del biohacking perché ne lambisce uno dei grandi paradossi concettuali che si riassume in una domanda: perché non disattiviamo il processo di questa morte cellulare programmata, permettendoci di diventare immortali?

Bene, l’ostacolo ha un nome preciso, orribile e poco orecchiabile per qualsiasi essere umano: il cancro.

E’ quello che si forma quando l'apoptosi viene disattivata.

A livello cellulare, il cancro inizia a costituirsi e prendere forma quando una cellula decide di non “suicidarsi e sceglie la via della moltiplicazione incontrollata come strada di salvezza.

In una situazione “normale” e “sana” queste cellule vengono immediatamente identificate e trattate rapidamente e senza pietà. Ma quando il sistema immunitario è compromesso e il corpo è infestato da queste cellule, allora il cancro trova il terreno fertile per crescere e diffondersi.

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Biohacking: Cancro E Invecchiamento Accelerato

Qualsiasi tentativo di maneggiare o “magheggiare” sui processi estremante delicati come la senescenza cellulare o l’apoptosi devono avere il limite della cautela. Il cancro è lì che aspetta, dietro l’angolo.

Alcuni studi condotti su animali che non sembrano essere sottoposti alla perentoria legge della senescenza cellulare, sono risultati estremamente interessanti.

Come quelli condotti sull’aragosta sulla quale, a quanto risulta, il cancro non sembra avere nessuna possibilità di appiglio. Le sue strade sono solo due: quella che va verso un piatto prelibato o quella che va verso l’immortalità.

biohacking

Se il cancro si staglia su una sponda lungo il fiume della vita, dall’altra parte ci sta una malattia chiamata progeria che si manifesta in una forma di invecchiamento iper-accelerato. Una corsa verso il decadimento cellulare che consegna ad un bambino le apparenze di un anziano.

Qualsiasi studio sull'invecchiamento e sui tumori correlati potrebbe trarre vantaggio da una comprensione più profonda di ciò che innesca questo tipo di malattia

Biohacking: L’Autofagia Può Allungarci La Vita

Un possibile meccanismo “naturale” attraverso il quale abbiamo la possibilità di eliminare le cellule senescenti e altri rifiuti cellulari per rallentare il processo di invecchiamento potrebbe essere quello di stimolare l’innesco del processo di autofagia.

E’ un meccanismo biologico in grado di attivare al massimo le funzioni cellulari, innalzando l’efficacia delle nostre difese nei confronti di tutti quei detriti, scarti cellulari e sostanze nocive che girano, spesso indisturbati, nel nostro organismo.

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Autofagia: il processo che permette la ripulitura e la rigenerazione cellulare

I ricercatori hanno scoperto che prendere il controllo del processo autofagico può innescare un effetto anti-invecchiamento sorprendente.

D’altronde, è noto che la restrizione calorica sia, ad oggi, uno dei metodi conosciuti più potenti per “regalare” più anni alla propria vita. E la restrizione calorica, in specifico il digiuno che si protrae per un periodo compreso tra le 48 e 72 ore, è la “miccia” più efficace per innescare consapevolmente il processo dell’autofagia.

Più di uno studio ha dimostrato che è possibile aumentare notevolmente la durata della vita di vari animali e organismi limitando in modo sostanziale il loro consumo calorico.

Un fatto confermato anche per l’essere umano visto che si è notato come la restrizione calorica sia in grado di apportare una serie di miglioramenti a livello dei biomarcatori che segnalano l’andamento del processo di invecchiamento.

Ovvio che il “MANGIA POCO” non è uno slogan seducente in un mondo dove le offerte di cibo ci assillano ad ogni angolo di strada.

La maggior parte delle persone intervistate di solito non ha molti dubbi in proposito: preferisce una vita più breve ma più “gustosa” ad una vita più lunga caratterizzata dal digiuno.

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Biohacking: L’Immortalità Racchiusa Nella Buccia Dell’Uva

Si è scoperto che anche l'altra "grande speranza" degli integratori anti-invecchiamento, il resveratrolo, è in grado di stimolare l’innesco del processo di autofagia.

Il resveratrolo è una sostanza estratta dalla buccia dell'uva che è stata investita di una grande responsabilità: donarci la speranza di un’esistenza più lunga.

Sì è notato però che quando veniva somministrato a dei topi a cui erano state “disinnescate” le possibilità di entrare in autofagia, non forniva nessun beneficio in termini di antinvecchiamento.

Un fatto che ha portato a presumere che i suoi benefici non possano disgiungersi dalle sue capacità di favorire il processo dell’autofagia.

Biohacking: Il Fattore Di Trascrizione TFEB

Alcuni scienziati americani hanno gettato un po’ di luce su una sostanza che sembra avere un ruolo determinate nell’innesco del processo di autofagia.

È un fattore di trascrizione (una proteina che controlla il movimento delle informazioni genetiche dal DNA all'mRNA) noto come HLH30.

Questo composto è il primo fattore di trascrizione identificato che si ritiene sia importante nella longevità dei Caenorhabditis elegans (un tipo di verme nematode, preso spesso da modello nello studio della biologia dello sviluppo).

È stato dimostrato che un fattore di trascrizione simile, chiamato TFEB, è in grado di regolare il processo autofagico nei topi. Di particolare interesse è il ruolo che il TFEB potrebbe svolgere nella malattia di Huntington, forse il più grave di tutti i disturbi neurodegenerativi ereditari.

Gli scienziati stanno infatti studiando i modi per aumentare l'espressione del TFEB per ridurre la neurotossicità associata alla malattia di Huntington.

Ancora una volta, sembra che la restrizione calorica aumenti l'espressione di questo fattore di trascrizione.

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Steve Leggero è un naturopata e coach che si sta dedicando alla divulgazione di contenuti relativi all'ottimizzazione della salute, al miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali, alla longevità e al benessere in generale.

Vive a Malta e ha una lunga esperienza di studi in tutto ciò che riguarda alimentazione e salute. Ha iniziato a collaborare con il sito divulgativo www.vadoalmassimo.net dove si occupa della sezione Benessere Fisico e scrive articoli su digiuno intermittente, dieta chetogenica, alimentazione sana ecc.

Al momento è molto impegnato nella scrittura di libri, nel tenere corsi e conferenze, nella creazione di contenuti digitali e molto altro

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