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Come Gestire La Rabbia: Le 7 Chiavi Per Ritrovare Il Controllo Perduto

Come gestire la rabbia?

Per prima cosa impara ad osservare prima di agire. E’ la legge di chi conosce il percorso più adatto a vivere un’esistenza che spesso, invece, ci spinge a muoverci senza pensare.

Imparare a controllare la rabbia è il tragitto per salvarsi dalle sabbie mobili dell’incoscienza: quello di farsi testimone di ciò che ci accade intorno prima di diventare protagonisti di ciò che ci accade dentro.

Guardati, quindi, attorno. Non potrai fare a meno di osservare che il conflitto la fa da padrone nelle interazioni umane. Appare quasi, una parte della nostra essenza. Ma, in fondo, se affini ancor più lo sguardo ne capisci il perché: chiunque vive e respira si porta appresso dei problemi.

La fantomatica “pace dei sensi” appartiene più a corpi che giacciono nell’abbraccio di un riposo eterno.

Tutti noi che camminiamo su questo pianeta e tastandoci il polso, percepiamo ancora il battito di un cuore che pulsa, affrontiamo il giorno con il peso di un bagaglio fitto di problemi, fisici o psicologici che siano.

Una valigia più o meno pesante in base a quanto siamo riusciti ad espandere la nostra consapevolezza.

Ecco che in ogni interazione si scontrano problemi diversi, portati da persone che decifrano il mondo in modo diverso, dove ognuno dei protagonisti ha assunto priorità diverse.

Un’interazione riuscita è sempre quella che è stata in grado di fare sintesi, è quella che ha raggiunto il punto più alto della vetta comunicativa: quella in cui nessuno dei due si percepisce “indietro” rispetto all’altro.

Credo che quello che tu pretendi da queste righe sia apprendere come gestire la rabbia imparando l’arte di entrare in connessione con le altre persone, in modo più rapido ed efficace di quanto tu sia mai riuscito a fare fino ad adesso.

Ed è quello che ho intenzione di insegnarti. Ma dopo anni ad ascoltare persone “arrabbiate” con il mondo che li circonda, sono convinto che chiunque vuole “riappacificarsi” con la vita non abbia che la scelta di partire da se stesso.

Il percorso verso un vita più appagante ha sempre la forma del cerchio che si chiude: parte da te e finisce in te.

Tu semini, tu raccogli. Più lasci entrare in te il mondo che ti circonda, più la tua anima, quello che sei, si mostrerà all’esterno e percepirai quella trama armonica tra il “dentro” e il “fuori che struttura il romanzo di una vita “riuscita”.

Partire da te vuol dire compiere un gesto paradossale per chi ha intenzione di iniziare una “battaglia” personale con l’intenzione di vincere: quello di arrendersi.

Come Calmare La Rabbia? Arrenditi Ad Essa, Alla Tua E Quella Degli Altri

Arrendersi alla rabbia?

Comprendimi … non vuol dire permettere a te o all’ arrabbiato che hai di fronte di fare e dire ciò che vuole. Significa però mettere in atto un tentativo: andare ad incontrarlo lì, dove si trova lui in quel momento, e rinunciare di comunicare con lui da un altro pianeta.

Ecco perché prima di tutto, devi guardare in faccia la tua di rabbia, prima della sua. Il “fai quello che ti dico e non quello che faccio” non funziona se vuoi interagire con quella “vicinanza” che porta ad una reale connessione. Non puoi insegnare ciò che non hai imparato.

Se vuoi diventare un buon ascoltatore degli altri devi per forza aver imparato ad ascoltare te stesso, perché qualsiasi grido, tuo o altrui, è sempre alla ricerca di orecchie che hanno la reale intenzione di ascoltare.

Ogni grido non è alla ricerca di una anfratto chiuso che gli faccia eco, ma è alla ricerca di una porta disposta ad aprirsi su un mondo diverso, ha bisogno di una lampadina disposta ad accendersi in una stanza “sconosciuta”.

 

Come Controllare La Rabbia: I Passaggi Importanti

Lao Tzu lo raccomandava già centinaia di anni fa: “Vuoi essere una guida per gli altri? Per prima cosa impara a seguirli …

Ecco quello che devi fare e che cercherò di insegnarti al fine di sapere come gestire la rabbia:

  • Impara ad incontrarti dove sei, vai nel profondo ad incontrare quel bambino arrabbiato che sei stato, seguilo ovunque voglia portarti e nel momento in cui senti la sua fiducia comincia a guidarlo verso un modo diverso di decifrare la vita
  • Impara ad incontrare gli altri dove sono, guarda oltre la loro corazza, abbassa le tue armi di fronte alla loro aggressività, vai ad abbracciare quell’uomo che non è riuscito a esprimere il proprio potenziale e quando si fida della stretta della tua mano, accompagnalo a salire la scala che lo porti fuori dal suo “buio”.

 

Come Gestire La Rabbia: L’Autocompassione Come Cura

Segui la regola della compassione: non giudicare nessuno finché non hai percorso almeno un chilometro indossando i suoi vestiti.

Immagina che il mondo sia un grande labirinto al buio dove le persone cercano di trovare la propria via d’uscita, muovendosi a tentoni. E’ normale che si scontrino perché non vedono. Supponi di scoprire di avere un accendino nella tua tasca, e diventa consapevole che tutti hanno un accendino nella tasca ma non lo sanno.

Il tuo compito è di fare luce sul metro che ti sta davanti e non di illuminare tutto il labirinto, non avresti la forza di farlo. La tua missione è attirare alla tua luce chi ti incontra per fargli scoprire che anche lui ha un accendino in tasca.

Un processo continuo che porterà ad illuminare l’intero labirinto e allora il risultato non potrà essere altro che un mondo migliore.

Assicurati di avere l’accendino acceso quando incontri il prossimo, sei tu che hai la possibilità di vedere la sua direzione, sei tu ad avere la responsabilità di un eventuale scontro. Tu vedi, lui non ancora.

Come Placare La Rabbia: Impara A Navigare Sicuro In Mezzo Alla Tempesta

Chi naufraga due volte, a torto accusa il mare

E’ un proverbio dei marinai. Mi piace riportarlo all’interno dell’oggetto di cui stiamo trattando: se ti arrabbi due volte per la stessa cosa, il problema è solo tuo.

Ho sempre notato che alcune persone sembrano, in qualche modo, prosperare in mezzo ai venti impetuosi della rabbia. Arrivano a creare conflitti anche in situazioni apparentemente lineari.

Ma tante altre persone fanno di tutto per rifuggire dalla rabbia e dai conflitti. Si nascondono nell’arte dell’ignorare, nella rassegnazione del “farsi da parte” o anche nel fingere di arrabbiarsi per “calmare” la situazione con la convinzione che due “cariche energetiche” uguali si annullino.

La realtà è che la rabbia ci fa paura. Il motivo è semplice: è un’emozione che migliaia di anni di evoluzione hanno strettamente legato all’aggressività, alla violenza. I conflitti portano alla violenza e la violenza può rivelarsi un boomerang che ci ritorna contro con la veemenza di una falce.

Quindi si impara dallo struzzo. Mettiamo la testa sotto la sabbia sperando di riemergere in un mondo che nel frattempo si è “calmato” per magia.

Insabbiamo la nostra carica energetica, ignorando che, se non incanalata consapevolmente, riemergerà in mille altri modi, quasi sempre nocivi per il nostro fisico e per la nostra mente. 

Come gestire la rabbia allora? Di certo non scappando dai conflitti

Superare La Rabbia: Il Paradosso Della Pace Interiore

Tutti aneliamo alla pace e cerchiamo, nell’evitare i conflitti, ritenuti una peste per l’anima, la via per ottenerla. Eppure, in questa esistenza, la pace è il premio finale che ottieni solo dopo aver risolto i tanti enigmi che incontri durante il tuo percorso di vita.

Pensa alla stessa parola “conflitto”, passato nell’accezione comune come sinonimo di “lotta” o “guerra” contro qualcuno. Un termine per identificare la naturale competizione tra gli essere umani che governa il mondo da sempre.

Eppure è una parola che deriva dal verbo “con-fligere”, “lottare con” che ad un'interpretazione arcaica significava “combattere insieme”. Rifletti, quindi, su un nuovo punto di vista con cui osservare e affrontare un conflitto: unirsi a qualcun altro nella sua lotta verso la soluzione ad un suo problema.

Si tratta di chiedere un passaggio a tutti quelli con cui stai entrando in contatto. Significa dare per scontato di andare nella stessa direzione del tuo interlocutore e mettendosi al suo fianco, guardare, per un po’, il mondo dallo stesso suo parabrezza.

Ti sto invitando a pensare al conflitto come ad una “fusione emotiva” e non ad una “scissione comunicazionale”. Impara ad assecondare l’energia altrui per ridirezionarla al momento opportuno. Prova a tirare dove l’altro spinge per poi condurre quando l’altro è disposto a seguire.

Si tratta di accompagnare per mano, qualcuno, fuori dalla rabbia, per poi proporgli un nuovo punto di vista diverso sulla situazione. Significa portare la sua elaborazione mentale da un area del cervello ad un'altra.

Prima di tornare a prendere il sole insieme è necessario uscire indenni dalla tempesta. Con la tua presenza e le tue parole devi aiutare l’altro a sentirsi al sicuro. Quando le persone percepiscono che tu “stai vedendo” ciò che loro “vedono”, l’interazione passa ad un nuovo livello.

Rabbia: I 4 Steps e le 7 Chiavi Per Gestirla

1- Ascoltare

La maggior parte dei conflitti poggia su una sostanziale incapacità di ascoltare. Questo perché nel “porgere” il nostro orecchio abbiamo già delle intenzioni precise.

Tante volte lo facciamo solo per avere una conferma di quello di cui siamo già convinti. Tante volte ci fissiamo sulle parole dette dall’altro senza “esplorare” il terreno da cui sorgono.

Ma il vero ascoltare è un viaggio in una terra sconosciuta. Necessità di curiosità e coraggio. L’ascolto è una abilità che, come tutte le altre, va allenata.

L’ascolto “attivo” è una frequenza che mi impone di entrare in contatto con l’altro pensando che questi veda la cosa di cui discutiamo da un’altra posizione.

Significa accettare la realtà come una figura poliedrica di cui, il lato che vedo non è per forza l’unico vero. Vuol dire silenziare in qualche modo il nostro ego, quella parte interna che ha la necessità di “avere sempre ragione”. E' il primo passo fondamentale sul percorso che ci può insegnare come gestire la rabbia.

 

2- Convalidare

E' un passaggio sottile su cui riflettere.

Convalidare ciò che l’altro ti dice, non significa giustificare tutto quello che ha fatto. Non stai perdonando anche perché non spetta a te farlo.

Ti stai solo sintonizzando sull’unica frequenza che permette il nascere di una vera “relazione” con l’altro. Gli stai solo comunicando che “comprendi” quello che ti sta dicendo, ne percepisci i sentimenti e le emozioni. E il tono che usi mentre “convalidi” è estremamente importante.

Deve essere sincero come tu fossi in quel momento nella sua mente e guardassi alla situazione attraverso i suoi occhi. Convalidare significa confermare all’altro che stai ascoltando ciò che ha da dire con la compassione di chi non ha la necessità di rimanere attaccato alle proprie posizioni per “sentirsi” vivo.

 

3- Valutare Le Possibili Opzioni

Quando veniamo “colpiti” a livello emotivo, perdiamo la “vista” generale della situazione.

E’ un po’ come quando “sbagliamo” il chiodo e ci diamo una martellata sul dito. In quel momento è difficile pensare ad altro che non sia quell’intenso dolore che viene dal dito ferito.

La rabbia non fa eccezione in questo senso. Quando ne siamo travolti, l’ampiezza del nostro “sguardo” si restringe di colpo.

Immersi in un conflitto ci è difficile intravedere altre strade che ci potrebbero evitare lo scontro. Ecco perché è così importante riuscire a disinnescare subito la “detonazione” del meccanismo del “lotta o fuggi”.

Quando scatta è complicato fermarlo. Considerando che con l’ascolto attivo e la convalida riuscirai a “rilasciare” gran parte dell’energia esplosiva dei sentimenti negativi, con la valutazione delle possibili opzioni potrai guidare le persone attraverso l’aspetto problematico della situazione.

Il segreto qui, è iniziare ad esplorare l’opzione più vicina, quella più immediata, anche se si presenta sotto forma di un comportamento estremo.

Fosse anche “gli darò una sberla a quello stronzo”. Perché considerare un’opzione non significa approvarla. Ma negarla è il modo più veloce per dargli forza.

Ascoltarla, convalidarla e creare il terreno fertile per “esaminarla” è il modo più efficace per inquadrarne insieme i “difetti” e fare spazio a un’opzione migliore senza scontri o l’innalzamento di invalicabili muri difensivi.

 

Le 7 Chiavi Per Gestire La Rabbia

Sono le 7 chiavi per gestire con successo la rabbia. Come in tutte le cose avrai bisogno di tempo, impegno e tanta pratica per affinare le tue capacità in questo senso. Imparando a miscelare questi elementi nella giusta amalgama in ogni interazione che avrai, imparerai a connetterti con chiunque hai di fronte. Un’abilità che non solo ti libererà dal conflitto e dai danni di un rabbia incontrollata, ma che anche ti spianerà la strada verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi personali.

Ma ecco le 7 chiavi per sapere come gestire la rabbia al meglio. Di ognuna di essi ti fornirò un aggiornamento

1- Accettazione (leggi: Rabbia e Accettazione)

2- Autenticità (leggi: Rabbia e Autenticità)

3- Compassione (leggi: Rabbia e Compassione)

4- Non-Attaccamento (leggi: Rabbia e Non-Attaccamento)

5- Educazione Consapevole (leggi: Rabbia ed Educazione Consapevole)

6- Creatività (leggi: Rabbia e Creatività)

7- Consapevolezza

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