Come Misurare Il Proprio Stato D’Animo E Il Proprio Stato Emotivo

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1 Dal Nostro Umore Dipendono I Nostri Successi

2 Ma In Cosa Consiste Il Monitoraggio Dell’Umore?

3 Di Cosa Parliamo Con Il Termine “Umore”: Gli Stati D’Animo Posti Su Una Scala Di Valore

4 L’Irriducibile Complessità Dei Nostri Stati Emotivi E Dei Nostri Stati D’Animo

Questo articolo rappresenta un approfondimento di una discussione iniziata in questo altro post: Come Aumentare L'Autostima: 10 Steps Per Alzarne Il Livello

Cos’è uno stato d’animo?

Possiamo circoscriverlo, misurarlo e valutarlo con precisione?

Possiamo infine intervenire e migliorarlo?

La “matassa concettuale” che sto introducendo, come puoi immaginare non è poi così semplice da dipanare.

In fondo … trattando di umore non possiamo utilizzare delle metriche di misurazione precise e puntuali come quando parliamo di produttività e denaro. E nemmeno quelle meno perentorie ma comunque indicative utilizzate per dare una valutazione della nostra salute fisica.

Dal Nostro Umore Dipendono I Nostri Successi

La verità è che la maggior parte di noi, anche quando non siamo afflitti da conclamate problematiche psicologiche, viviamo momenti di “UP” e momenti di “DOWN”.

E tutti abbiamo un desiderio nascosto: ottimizzare ogni singola giornata della propria esistenza per viverla al massimo delle proprie possibilità.

Per far questo sarebbe necessario comprendere cosa influenza e impatta sul nostro stato d’animo per individuare cosa è in grado di “spegnere” la nostra energia vitale e trasportarci all’interno di una negatività mentale che impedisce la nostra piena espressione.

Spesso è complicato rimanere obiettivi sul “come ci sentiamo in un dato momento” e a causa di ragioni sia pratiche che filosofiche, gli stessi “scienziati della mente” sono in difficoltà quando si trovano a dover misurare lo stato d’animo di una persona.

Ecco perché voglio incentrare questo post sul come poter misurare uno stato d’animo.

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Ma In Cosa Consiste Il Monitoraggio Dell’Umore?

Monitorare il proprio umore significa quantificare e valutare il “come ci si sente” in un dato momento.

E’ un atto di valutazione che esiste nella psicologia terapeutica fin dagli anni’60. E’ utilizzato per aiutare una persona ad elevare il proprio livello di consapevolezza interiore al fine di trovare una via di soluzione per problemi legati all’ansia, alla depressione e ai disturbi bipolari in generale.

La tebella che ti allego qui sotto in forma di infografica vuole fornirti un quadro riassuntivo del metodo utilizzato per misurare gli stati d’animo in piscologia.

La strada più semplice e diretta per misurarli è registrare su un diario le proprie sensazioni su una scala di valori, aggiungendo delle note personali.

Oggigiorno con il diffuso utilizzo di smartphone e applicazioni varie è ancora più facile poterlo mettere in pratica al fine di aiutare il proprio terapeuta a comprendere la situazione da trattare.

Di sicuro, sono molte le persone che hanno poca consapevolezza del livello dei propri stati d’animo e mi sembra giusto, approfondirne il concetto …

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Di Cosa Parliamo Con Il Termine “Umore”: Gli Stati D’Animo Posti Su Una Scala Di Valore

Gli stati d’animo sono l’espressione pratica e reale del nosto assetto emotivo.

A differenza delle emozioni e dei sentimenti, il concetto di “stato d’animo” porta con sé un alone di maggior vaghezza. Sono meno specifici nella loro definizione, meno intensi nella loro espressione e meno influenzabili da un singolo evento o situazione vissuta.

Spesso si riducono ad una valutazione binaria: positivi o negativi!

Le persone sono o di buon umore o di cattivo umore.

Si parla infatti di “stato” … un qualcosa che per definizione è meno incline ai “movimenti” insiti nelle emozioni e nei sentimenti soggetti alle mille vicissitudini presenti in un’esistenza umana.

Lo scopo del monitoraggio di uno stato d’animo è arrivare a metterlo da una parte o dall’altra della linea che divide il positivo dal negativo. Una divisione principale che solo poi può subire varie declinazioni secondarie: così così, buono, molto buono, negativo, molto negativo ecc.

Che si tratti di una scala a 4 o 10 scalini, il quadro della misurazione dell’umore ha quasi sempre un approccio semplicistico.

La Difficoltà Di Una Misurazione Dell’Umore Veritiera

Dal punto di vista del monitoraggio in senso lato, valutare il proprio stato umorale su una scala numerica appare il metodo più semplice per farlo.

Hai la possibilità di catalogare con una certa puntualità il tuo livello umorale, che si per sé, è un elemento decisamente sfuggente ad un comprensione precisa.

Ecco che se vuoi avere la possibilità di catalogare il tuo umore tra le semplici categorie del “positivo", “negativo” e "neutro", questo può rivelarsi un approccio valido.

Sappiamo tutti però, che ridurre la complessità del proprio stato emotivo con questo metodo è un’operazione di astrazione. Si deve essere consapevoli che il quadro che ne esce potrebbe divergere non poco da quella che è l’immagine reale di come ci sentiamo “dentro”.

Se ci prendessimo un minuto tutto per noi, per isolarci dal mondo circostante al fine di chiederci come ci sentiamo, difficilmente risponderemo con una affermazione che si divida in modo netto e ci dia un risultato o positivo o negativo.

Tra il “sentirsi SU’” e il “sentirsi GIU’” vivono infiniti piani emotivi che renderebbero vana una auto-valutazione emotiva del proprio stato, se la volessimo precisa e puntuale.

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L’Irriducibile Complessità Dei Nostri Stati Emotivi E Dei Nostri Stati D’Animo

Come detto, il problema di una scala binaria o lineare pensata per misurare il nostro stato d’animo è che è il frutto di un’azione di astrazione. Può cogliere qualcosa di veritiero della nostra interiorità ma rimarrà pur sempre una mappa che non può pretendere di corrispondere in modo perfetto al territorio che cerca di riassumere.

I confini dei nostri stati umorali e le nostre emozioni non sono così netti da poterle “catalogare” di qua o di là senza margini di errore. Il “disegno emotivo” che cerchiamo di tracciare su di noi, vivrà nel mondo della “somiglianza” non della perfetta identità.

Non importa quanto sia intenso il nostro sforzo razionale di comprensione, gli esseri umani non sono puri agenti razionali. Non agiamo nel mondo come dei computer che reagiscono a puri dati numerici ma siamo influenzati nel nostro comportamento da forze che includono motivazione intrinseca, ambiente in cui cresciamo, predisposizioni caratteriali ecc.

Se entri nella stanza dell’emotività di una persona non puoi comprenderla semplicemente attraverso il pulsante di accensione o spegnimento della luce. Uno stato d’animo, in realtà è più una “dimensione” che uno “stato”. Una dimensione in cui tu potresti provare “situazioni emotive” opposte contemporaneamente.

Potresti essere sia felice che triste allo stesso tempo. I fattori che costituiscono il nostro umore sono molteplici, difficili da rachiudere su una scala lineare.

Ecco perché più di qualche psicoterapeuta ha proposto una possibile lettura dell’umore su una scala dimensionale, dove il livello dell’umore è misurato attraverso una serie di domande su aspetti specifici dei propri stati mentali e dei propri sentimenti.

Un metodo che va in questa direzione è il Modello Circomplesso pensato da Russel che ti mostro sommariamente qui sotto

Non Si Può Restare Neutri

Non esiste la neutralità nel fluire dell’umore. Ci sono sempre una serie di fattori che vanno considerati al fine di arrivare ad un’interpretazione il più possibile veritiera e reale del nostro stato umorale.

Questo è probabilmente il modo più “solido” per catturare uno scatto del nostro stato emotivo complessivo. Considerando un’ampia rosa di “sfumature emozionali” possiamo “colorare” l’immagine del nostro stato di umore utilizzando una serie di “pennelli interpretativi”.

Possiamo quindi cogliere varie relazioni tra emozioni positive e negative che vanno a comporre la fotografia del “come ci sentiamo”.

Lo trovo un’approccio molto stimolante, ma anche foriero di confusione. Quando hai davanti molti punti da collegare, farlo nel modo giusto al fine di farne uscire l’immagine reale del nostro stato umorale potrebbe diventare complicato.

Ecco perché lo ritengo un tragitto che può essere percorso da un terapeuta.

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Conclusioni

Trovare un metodo “personale” per valutare il proprio umore non è semplice.

La sfida è doppia …

Da una parte è necessario basarsi su un quadro psicologico chiaro che sappia racchiudere meglio le definizioni di emozioni, sentimenti e stati d’animo. Per esempio il metodo più semplice per decifrare uno stato emotivo è fissarlo in una di queste due categorie: o positivo o negativo.

Dall’altra non esiste ancora un protocollo definito per catturare e saper misurare i nostri stati d’animo. Quando non sai ancora effettivamente cosa sia, come puoi pretendere di misurarlo?

Tutto questo ha portato a diversi sforzi interpretativi e valutativi che non sono ancora da considerarsi risolutivi.

Il monitaraggio dell’umore resta una vetta ancora da conquistare sia per i singoli curiosi, sia per i navigati esperti di psicologia. Non è semplice riuscire a catturare gli stati d’animo che sperimentiamo durante la giornata e quindi diventa complicato “catalogare” il nostro umore su scale temporali più ampie.

Questi problemi filosofici di fondo, non hanno però scoraggiato audaci studiosi nel tentare di misurare il nostro umore. Soprattutto nella situazione in cui ci si trova ad affrontare alcune problematiche mentali e psicologiche

Per esempio, in caso di depressione o disturbo bipolare, il monitoraggio dell’umore diviene un passaggio importante sia per il paziente sia per il terapeuta o il medico che lo ha in cura.

Entrambi vorrebbero comprendere meglio il flusso del proprio stato emotivo per circoscrivere con più precisione cosa fa scattare i classici “alti” e “bassi” nella nostra emotività.

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Dott.ssa Sabrina Bush

Educatrice, Psicologa e Psicoterapeuta si occupa della sezione sul Benessere Mentale su vadoalmassimo.net.

Nata negli Stati Uniti e cresciuta in Italia, ha da sempre coltivato un'autentica passione per le materie psicologiche e per tutte le strategie e le tecniche che si pongono il fine di aiutare le persone a trovare l'assetto mentale più adatto alle proprie caratteristiche personali e più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.

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