Le Teorie Sulla Motivazione: Il Tentativo Di Spiegarci Perché Agiamo
Sono diverse le teorie sulla motivazione che sono state imbastite nel tempo.
Studiosi, ricercatori e psicologi hanno a più riprese tentato di portare luce sul quel meccanismo che ci porta ad agire e a comportarci in un certo modo in determinate situazioni.
Nessuna delle varie conclusione teoriche a cui si è giunto è riuscita ad assolvere pianamente gli interrogativi che sorgono nel tentativo di decifrare l’ingranaggio della motivazione che si è evoluto con noi.
Tuttavia, dal quadro complessivo delle spiegazioni che, ognuna di esse, ha avanzato, se ne esce comunque più coscienti e consapevoli di cosa ci governa nel nostro modo di agire.
La motivazione, come già affermato in altro articolo, è quella spinta che ci attiva agire, ci guida nel percorso e ci mantiene saldi nella nostra azione fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
E’ un processo che richiede la partecipazione di quasi tutti i nostri sistemi biologici: fisici, emotivi, psicologici e cognitivi.
E’ come l’immagine prodotta da un puzzle: emerge solo nel momento che la gran parte delle singole tessere ha trovato il suo posto …
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Le Teorie Sulla Motivazione: La Teoria Dell’Istinto
Secondo questo sistema di pensiero, le persone agiscono e si comportano in un certo modo perché sono state “programmate” così dall’evoluzione.
Per comprendere il concetto, se ci trasportiamo nel mondo animale, la migrazione periodica di certe famiglie di animali è un esempio di “motivazione” dettata da un “comando istintuale”. Un comportamento innato che non viene propriamente appreso in un dato momento ma fa parte dell’essenza comportamentale di una data specie.
William James, studiando l’essere umano, circoscrisse una serie di questi “comportamenti istintuali” intimamente legati alla sopravvivenza stessa della specie umana: paura, rabbia, amore, vergogna ecc.
Il limite di questa teoria è che rimane a livello descrittivo, senza mai scendere ad un livello di comprensione effettiva. Fermarsi al comportamento che possiamo chiamare “impulsivo” tralascia tutta quella parte di “comportamento appreso e condizionato” che ha comunque un’evidenza indubitabile nella vita umana.
Le teorie a sfondo evoluzionistico come questa, furono decisamente messe in disparte dopo gli anni ’20 del secolo scorso per lasciare posto ad altre teorie della motivazione. Ma gli evoluzionisti di oggi studiano ancora l’impatto della genetica e dell’erefitarietà sul comportamento dell’uomo.
Le Teorie Sulla Motivazione: La Teoria Delle Pulsioni
Secondo questo approccio, le persone sono fortemente spinte a mettere in pratica comportamenti atti a ridurre la tensione causata da bisogni “vitali” non pienamente soddisfatti.
Un esempio?
C’è caldo e hai una sete lancinante … farai il possibile per arrivare ad un bel bicchiere d’acqua.
Questa teoria poggia il suo costrutto su un concetto base: biologicamente, come essere umani, siamo tesi alla perenne ricerca di un equilibrio fisico.
Un elemento costitutivo di questa teoria sulla motivazione che ne diventa però anche il suo principale limite.
Infatti lascia “scoperta” tutta quella parte comportamentale umana che non è direttamente indotta dal soddisfacimento dei bisogni fisiologici. Pensa, per esempio, all’obeso che si ritrova ad ingurgitare cibo anche quando non ha “propriamente” fame.
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Le Teorie Sulla Motivazione: La Teoria Dei Livelli Di Eccitazione
E’ la necessità di arrivare ad un certo livello di eccitazione, secondo questo pensiero, a smuovere gli esseri umani a compiere azioni e ad assumere determinati comportamenti.
C’è chi ha bisogno di ridurli e chi di aumentarli, e si comportano di conseguenza.
Quando l’eccitazione è percepita come sotto il “proprio” livello di guardia si va a guardare un film d’azione o a scalare una parete di roccia per esempio.
Nel momento in cui, invece, l’euforia supera il “proprio” limite di sicurezza percepito si opta per una seduta di yoga o la lettura “solitaria” di un buon libro.
I livelli di eccitazione subiscono delle naturali fluttuazioni e, secondo questa teoria, noi agiamo per riportarli al “nostro” grado ideale.
La Teoria Umanistica
Qui tutto si fonda su un assunto: le persone agiscono in base a delle “pressanti” ragioni di tipo cognitivo. La summa di questo approccio la troviamo nella gerarchia dei bisogni di Maslow.
Si tratta di un ordine delle necessità vitali umane progressivo, che illustra come gli esseri umani tendono prima a soddisfare i bisogni di base (vitali) per poi passare a quelli più “avanzati”.
Quindi?
Semplice, prima ci si deve garantire il cibo sulla tavola e un tetto sopra la testa, poi cercheremo approvazione, stima e amore dagli altri fino ad arrivare alla necessità di dare un senso alla propria vita e raggiungere uno stato percepito di autorealizzazione.
E’ una teoria tesa a scoprire cosa rende felici le persone piuttosto che focalizzarsi sulle questioni problematiche che le “disturbano”.
Le Teorie Sulla Motivazione: La Teoria Degli Incentivi
Gli esseri umani vengono spinti all’azione per arrivare ad una ricompensa. E’ quindi, il “luccicchio” di cose esterne o il “bagliore” di elementi interni ad attirare l’attenzione delle persone, che ponendosi un obiettivo da raggiungere, percepiscono la forza di poter “sopportare” dei sacrifici per conseguire il loro scopo.
E’ la tesi di fondo della teoria degli incentivi nel tentativo di spiegare la motivazione umana.
Quindi, per questo approccio, è la paga mensile che ti stimola ad andare a lavorare.
Ecco che il concetto di “rinforzo” o quello di “associazione” assumono un ruolo di rilievo all’interno di questo pensiero. I comportamenti si “associano” ai risultati e si "rinforzano" o "indeboliscono" con i premi o le punizioni.
Maggiore è la ricompensa più intensa è la motivazione che ci porta ad agire.
Gli incentivi possono, come detto, essere interni o esterni definiti spesso come, rispettivamente, estrinseci e intrinseci. Sono interni quando la gratificazione a cui ambisci riguarda il tuo intimo “benessere” interiore piuttosto che una ricompensa esterna.
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La Teoria Dell’Aspettativa
Tra le teorie sulla motivazione, questa è quella che sostiene che le persone sono motivate ad agire quando, prevedendo un futuro positivo, sentiamo la forza e le capacità per trasformare questa “previsione” in realtà.
Si fonda su 3 concetti di base:
1- Valore: quanto è prezioso il risultato atteso?
2- Mezzo: che ruolo avrò nel percorso per arrivarci?
3- Desiderio: avrò le capacità necessarie per ottenerlo?
Conclusioni
Come vedi, ognuna di queste teorie sulla motivazione, presa singolarmente, lascia dei “vuoti” esplicativi nello spiegare il costrutto della motivazione umana.
Ma se prese in uno sguardo più ampio che tenta di abbracciarle tutte, ci si avvicina maggiormente ad un dato inopinabile che emerge quando si tratta di motivazione nell’essere umano: sono tante e varie le forze che spingono un uomo all’azione.
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