Come Controllare La Rabbia: Accettarsi E Accettare Gli Altri Qui E Ora
Vuoi sapere come controllare la rabbia?
C’è una strada sola: bisogna andare ad incontrare gli altri “dove”, in quel momento, sono.
Immagina che tuo figlio ti stia telefonando per dirti che la sua auto è in panne e ha bisogno del tuo supporto. La prima cosa che gli chiederesti sarebbe:
“dove ti trovi?”
In fondo, se non sai dov’è non puoi partire per andare a prenderlo. Una volta lì, potresti passare il tempo a rimproverargli tutte le cose che avrebbe potuto fare e che non ha fatto.
Ma nulla di quello che dirai, in questo modo, potrà cambiare la situazione.
Imponendo la tua posizione del “ho ragione io”, l’unica cosa che otterrai saranno le barriere difensive di tuo figlio che finirà per pensarci bene prima di chiamarti la prossima volta.
Ci deve essere un modo per gestire meglio questo tipo di situazione e per calmare la rabbia che può sorgere.
Come Gestire La Rabbia? Accettare Non Vuol Dire Perdonare
L’accettazione è un passaggio importante dal punto di vista emozionale per imparare a placare la rabbia. Si focalizza sul valutare bene la situazione, sull’incontrare chi è coinvolto lì dov’è, tentando di guardare ciò che è accaduto con i suoi occhi.
Non sto parlando di giustificare o perdonare comportamenti dannosi, offensivi o addirittura violenti. Sto parlando di mettere un po’ di obiettività in una situazione in cui è facile farsi trasportare dall’emotività e arrabbiarsi.
Sto parlando di imparare a vedere il mondo per quello che è e non per quello che vorremo che fosse.
Se liberi un leone da una trappola che lo ha incatenato per giorni e mentre ti aspetti le sue fusa lui ti azzanna dalla fame, il risultato è uno solo: tu vivi nel tuo mondo ideale, lui in quello reale.
Non potete realmente incontrarvi così. La tua rabbia, spesso, origina proprio da questo: dalla tua ostinazione a voler vivere in un film in cui hai già scritto una tua sceneggiatura.
Come Contenere La Rabbia: Affronta Consapevolmente I Conflitti
L’accettazione parte dalla considerazione che siamo costantemente coinvolti in interazioni che sono sempre dei potenziali conflitti. Non possiamo sottrarcene, perché anche starsene in disparte e in silenzio è un “ruolo” che ha un impatto sulla scena che si svolge.
Diventare consapevole e responsabile di questo fatto ci permette di focalizzarci sull’unica persona sui cui possiamo davvero intervenire all’interno di un’interazione: noi stessi. Ed lì che possiamo imparare a calmare la rabbia.
Quando una persona interagisce con te, che sia l’amica che ti chiede un consiglio o il partner che ti chiede supporto, non importa che tu voglia o non voglia essere coinvolto in quella situazione, la realtà è che lo sei.
Accettare il coinvolgimento è l’unico passo che ti permette di affrontare la situazione in modo consapevole.
Come Controllare La Rabbia? Fatti 3 Domande
Nel momento che accetti un “ruolo” in una data situazione, in cui diventi cosciente delle tue aspettative, delle tue esigenze interne ed esterne e dell’atteggiamento da assumere, puoi iniziare a “crescere” e migliorare nelle interazioni attraverso 3 domande:
1- Cosa si è rivelato efficace?
2- Cosa non ha funzionato?
3- Cosa posso fare meglio la prossima volta?
Se noti, nessuna di queste domande porta ad un giudizio su di te, ma solo ad una valutazione di cosa sia più efficace e di cosa lo sia meno.
Più impari a “vestire” i panni degli altri, più insisti a porti queste domande, più diventeranno un’abitudine e più velocemente avrai le risposte che ti servono per “dominare” ogni interazione e quindi ogni conflitto.
Spesso una persona viene identificata con le sue manifestazioni rabbiose. Ma il percorso dell’accettazione parte dalla convinzione che le persone sono qualcosa in più della semplice somma delle loro azioni. E più diventerai bravo ad interagire con gli altri e più farai emergere quel “qualcosa in più”.
Gestire La Rabbia Vuol Dire Trovare Un Punto D’Incontro
Immagina di essere su un pianeta lontano dove l’uomo è l’unico essere vivente e non conosce nessun tipo di animale. Un giorno si presenta un gatto che miagola e tutti, spaventati cominciano a chiedersi cosa sia e se sia pericoloso.
Il sospetto fa sempre proseliti e così tutti iniziano a pensare che sia meglio comunque stargli alla larga e considerarlo un “intruso” pericoloso.
Uno sconosciuto invece, gli si avvicina, lo studia e facendo delle ricerche conclude dicendo che è semplicemente un gatto ed inizia ad accarezzarlo. La gente inorridisce e comincia ad avere paura anche di lui e lo allontana.
Poi arriva un’altra persona, si accorge che è solo un gatto ma valuta anche che è circondato da troppa paura e si comporta in modo diverso rispetto al primo.
Si avvicina un po’ al gatto e poi scappa come tutti gli altri. Il giorno dopo si avvicina un po’ di più e poi scappa di nuovo. Inizia a fare delle valutazioni e a considerare diverse conclusioni condividendole ogni volta con gli altri.
Alla fine allunga una mano e arriva ad accarezzare l’animale, accompagnando a farlo anche gli altri. Alla fine mostra al mondo il gatto per quello che è in realtà e diventa un eroe per tutti.
Stessa premessa ma conclusione totalmente opposta.
Entrambi avevano riconosciuto la natura reale del gatto, ma solo il secondo aveva considerato bene la realtà in cui si muoveva. Ha ascoltato, convalidato e valutato le diverse opzioni verificandole progressivamente. E' il percorso in tre tappe per controllare la rabbia con successo.
Questo per dirti che accettare le persone “calandosi” nella realtà in cui sono non significa rassegnarsi al fatto che resteranno sempre lì. Vuol dire stabilire un punto d’incontro, come passaggio necessario per arrivare ad una comprensione diversa.
Controllare La Rabbia: Accettare Per Cambiare
Il cambiamento è un percorso a tappe dove non ci sono possibilità di scorciatoie. Tappe che riassumo così:
1- Nessuna consapevolezza del dover cambiare
E’ la fase in cui non hai la ben che minima idea di avere un problema da risolvere. E’ il momento in cui se una persona ti chiede se tu abbia un problema di gestione della rabbia da risolvere gli darai un solo tipo di risposta: “Cosa stai dicendo? Perché lo pensi? Chi te l’ha detto?”
2- C’è qualcosa da cambiare, ma non hai la forza di fare qualcosa in proposito
Troppe persone ti dicono che hai un problema e cominci a pensarlo anche tu. C’è consapevolezza ma non decisione. Si intravede una direzione ma non una strada da percorrere.
3- Apporti piccole modifiche
Hai identificato il problema e hai preso una decisione: bisogna risolverlo. E’ uno stadio potenzialmente importante. I primi piccoli passi vengono visti da te come delle leggendarie imprese, anche se all’esterno vengono percepiti positivi più nelle intenzioni che nei fatti.
4- Si cambia
Stai realmente cambiando e acquisendo più capacità di controllo sulla tua inclinazione alla rabbia nei conflitti.
4 Scalini Da Percorre Progressivamente
Se pensi di spostare una persona dalla prima all’ultima fase in un solo colpo stai sbagliando impostazione. Se ne trovi una al primo stadio, la cosa migliore da fare e cercare di accompagnarla alla consapevolezza della seconda, senza comunicare con lei come fosse al terzo o al quarto.
Lavora per aumentare la consapevolezza di una persona dal punto in cui è e non dal punto dove pensi che dovrebbe essere. E’ la strada maestra per imparare come controllare la rabbia, propria e altrui.
Analizza anche la tua situazione e ovunque ti trovi lavora per spostarti alla tappa successiva e non prendere scorciatoie per arrivare prima al traguardo.
Più impari ad accettare te stesso nel punto in cui ti trovi, più ti verrà facile accettare gli altri nel punto in cui sono.
Superare La Rabbia: Accettare … Non Giustificare
Parlare di “accettazione” quando si tratta di “rabbia”, me ne rendo conto, finisce per essere sempre fuorviante.
In tanti si proiettano subito alla conclusione del “dovrei accettare un comportamento violento?”. Il punto di arrivo più semplice per chi non ha né tempo, né voglia di percorrere strade diverse rispetto alle solite.
Sottolineo ancora una volta che con il termine “accettazione”, voglio muovermi su una frequenza diversa rispetto a quella di “giustificazione” o “perdono”.
Una frequenza che ha lo scopo di comprendere in che punto si trova chi interagisce con me, chi è coinvolto nell’interazione e se ci sia disponibilità a fare un passo in avanti verso la tappa successiva.
Il tragitto che ci porterà a sapere come controllare la rabbia è un percorso di comprensione, non di imposizione.
L’obiettivo è partire per incontrare l’altro dove si trova in quel momento, senza aspettarti che lui sappia quello che tu stai facendo. Lo scopo è aiutarlo a trarre il massimo da un piccolo passo in avanti senza strattonarlo insistentemente al traguardo finale.