un corpo al massimo

Autofagia E Digiuno Intermittente: Proteggi La Tua Salute

Come aumentare l'effetto benefico dell'autofagia?

Hai varie opzioni metodologiche a disposizione tra cui scegliere, se vuoi fare in modo di implementare i benefici offerti dall’autofagia.

Ma il digiuno intermittente, tra queste, resta la soluzione migliore per svariati motivi.

La dieta chetogenica e l’allenamento intensivo, sono altre buonissime tipologie di innesco del processo catabolico dell’autofagia, ma richiedono un approccio mentale più “militare”, che spesso, le persone, non riescono a mantenere nel lungo periodo.

La pratica del digiuno intermittente ti richiede invece solo il piccolo sforzo di distribuire con attenzione e rigorosità il consumo del cibo nell’arco del giorno o nell’arco della settimana.

Una "piccola" attenzione che ti potrebbe comunque garantire i “grandi” benefici apportati dal meccanismo naturale dell’autofagia.

Oggigiorno il rischio di essere continuamente sovralimentati è serio.

Quando non digiuni mai, e mangi in continuazione il pericolo di accumulare una quantità eccessiva di tossine e danneggiare il tuo stato di salute è reale.

Ecco perché è importante saper attivare il processo autofagico: consentirai alle tue cellule di liberarsi di tutto quello che rimane inutilizzato del cibo che hai introdotto nel corpo.

Il mangiare, nella sua quantità e qualità, ha un impatto positivo o negativo a livello cellulare. Scomporre il cibo deglutito richiede energia. Le particelle digerite non vengono solo consumate per ricavare energia, ma, parti di esse, inutilizzate, vanno ad occupare spazio all’interno delle cellule con il rischio di ostacolarne il buon funzionamento.

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Il Successo Del Digiuno Intermittente

Data la constatazione che le persone hanno difficoltà a mentenersi a digiuno per intere giornate consumando solo acqua, la filosofia del digiuno intermittente, che adotta un nuovo approccio al concetto di “privazione volontaria dal ciboha preso sempre più piede e gode della preferenza di molta gente.

In fondo si tratta di apportare poche modifiche al vecchio concetto di digiuno.

Ricordati che la miccia essenziale che fa detonare il processo dell’autofagia è una sola: una situazione di stress cellulare.

Una condizione che si può verificare quando il corpo viene privato dei nutrienti esterni per un periodo più o meno prolungato, quando si pratica un intenso esercizio fisico e quando di passa, in modo repentino, da un ambiente freddo a uno caldo e viceversa. Non abbiamo mai parlato, fin qui, di questo ultimo caso e, forse, è giunto il momento di farlo.

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Altre Metodologie Di "Accensione" Dell’Autofagia

Si può, infatti, “attivare” l’autofagia entrando in una doccia gelida o in una doccia caldissima, anche se non consiglio la seconda.

Di base, ha lo stesso tipo di innesco del digiuno intermittente e dell’allenamento di forza: mette sotto stress le cellule del tuo corpo.

Potresti uscire di casa d’inverno senza essere protetto da troppi vestiti per causare lo stesso effetto. Ma perché, questa modalità di innesco autofagico, riceve, di solito ben poca attenzione?

Per lo stesso motivo per cui noi tendiamo a consigliare il digiuno intermittente come metodo principe. Qui si tratta di “attivare” l’autofagia come processo “costante” e non “accenderlo” solo per lo spazio di qualche momento, con il fine di trarne il massimo dei benefici possibili.

E’ una questione di sostenibilità nel tempo.

Gli “amori” folgoranti ma subitanei, non ci interessano.

Difficile che manterrai l’abitudine di farti una doccia gelata nel tempo. Potresti trovarlo plausibile al momento ma non sarà semplice farne un’abitudine.

Il digiuno intermittente si pone in modo diverso.

Ti basterebbe cenare alle 20, saltare solo la colazione del giorno dopo e risederti a tavola a mezzogiorno per aver effettuato una privazione volontaria dal cibo per un tempo sufficiente da innescare l’autofagia in tutta la sua efficienza.

Non è un caso che il metodo del digiuno intermittente 16/8 (16 ore di digiuno alternate a 8 in cui ci si alimenta) è tra i più diffusi perché sfrutta al massimo il periodo del sonno dove è più semplice resistere agli strali della fame e alle tentazioni del cibo.

E dubito che una doccia fredda abbia lo stesso effetto benefico di un digiuno intermittente praticato con rigore.

Non ci sono molti studi sugli effetti degli sbalzi improvvisi di temperatura sul processo autofagico, ma si presume un impatto minore di quello del digiuno intermittente.

Lo shock di una doccia fredda, passa rapidamente, la sensazione di fame protratta nel tempo ha un impatto più invasivo e prolungato. Tuttavia una spruzzata di acqua gelida per alcuni secondi prima di uscire dalla doccia non può farti altro che bene.

Il digiuno intermittente inoltre presenta dei vantaggi a cui una semplice doccia fredda non può sperare di arrivare.

Sto parlando della possibilità di mantenere un alto livello energetico per tutta la giornata, dell’opportunità di trasformarsi in un’autentica macchina brucia-grassi, dell’occasione di ridurre al minimo il rischio di affezioni debilitanti come le malattie cardiache e il diabete.

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Mentalità E Digiuno

Ora tuffiamoci più in profondità nella mentalità che si dovrebbe assumere nell’approciare il digiuno intermittente con il fine di rendere massimamamente efficace l’autofagia.

Non devi iniziare già “stressato” al solo pensiero di dover affrontare un periodo programmato di privazione del cibo. Non sentirti “pressato” a livello mentale, ma a livello cellulare. Rifletti su una fatto incontrovertibile: mentre dormi non mangi.

Tecnicamamente, mentre stai beatamente riposando nel tuo letto, stai, a tutti gli effetti, digiunando. Nel momento che sei avvolto nei tuoi sogni, le tue cellule sono prive di nutrimenti esterni. Mentre sei incosciente, le tue cellule sono sotto stress anche se tu non ne hai nessun segnale.

Ecco perché i picchi di lavoro dell'autofagia cellulare avvengono durante la notte. Per sette o otto ore le tue cellule non avranno cibo, una condizione, come abbiamo visto, “privilegiata”, al fine di “attivare” il processo autofagico.

C’è più di uno studio a sostegno di un concetto: il digiuno intermittente si pone come il metodo migliore per massimizzare l’efficienza e l’efficacia del meccanismo catabolico dell’autofagia. E gli esperti affermano che il digiuno intermittente è il più sostenibile tra le metodologie di privazione del cibo programmate e volontarie.

Se al digiuno intermittente sarai in grado di accostare altre metodologie di attivazione autofagica come può essere la dieta chetogenica e l’allenamento ad alta intensità di frequenza, appronterai un sistema naturale rigenerante e rinforzante straordinario.

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Il motivo che spiega il potenziale beneficio del digiuno intermittente si fonda sul fatto che le cellule hanno necessità di un flusso costante di energia e, essendo particelle infinitamente piccole, non sono in grado di immagazzinarne molta e hanno il biosogno di produrne in continuazione.

Quando non possono farlo utilizzando i nutrimenti che vengono dall’esterno, innescano un processo atto a ricavare energia e sostentamento dalla degradazione e scomposizione di tutto quel materiale di scarto che si trova in giro per il corpo.

Il fagoforo raccoglie scarti proteici, organelli danneggiati e tossine, poi si chiude e va a formare l’autofagosoma che li strasporta e si fonde nel lisosoma, lo stomaco cellulare dove avviene il processo di scomposizione, eliminazione e riciclo che garendo al corpo depurazione e rigenerazione garantisce all’organismo in generale una salute di “ferro”. Un complesso sistema metabolico riassunto in semplici passaggi.

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L'Autofagia Richiede Energia

Quello che non abbiamo ancora detto, è che anche questo stesso processo catabolico richiede energia per essere praticato. E in questo senso, per avere una piena comprensione di quello che accade devi capire il concetto di ATP, quella particolare molecola chiamata dalla scienza “adenosina trifosfato” e che svolge un ruolo determinante nel metabolismo cellulare.

La maggior parte delle persone che approcciano, per la prima volta, il digiuno intermittente, sono, erroneamente, preoccupati dalla possibilità di rimanere senza energia per un tempo troppo prolungato. Eppure gli scienziati ci stanno dicendo che chi pratica il digiuno intermittente ha una disponibilità energetica maggiore di chi continua a mangiare a tutte le ore.

Le persone che digiunano sono in grado di attivare al massimo il processo dell’autofagia e hanno accesso ha una quantità di energia più grande. Mentre digiuni le tue cellule non rinunciano alla loro esigenza energetica e si mettono ad estrarla e ottenerla dove possono farlo. Tu digiuni e le tue cellule continuano a lavorare per ottenere il nutrimento necessario. Ma lo fanno in modo che, allo stesso tempo, si ripuliscono e si rigenerano.

Mentre quando mangi troppo spesso, se è vero che da una parte metti a disposizione tanta energia alle tue cellulle, dall’altra corri il rischio di accumulare e accatastare troppi “rifiuti” prodotti dall’elaborazione del cibo, che vanno ad intasare lo spazio cellulare e ad ostacolare il funzionamento delle stesse cellule.

Da una parte tanta energia ma dall’altra l’impossibilità di utilizzarla al meglio. Con il digiuno intermittente avrai la stessa quantità di energia ma la possibilità di utilizzarla in un ambiente più pulito e performante.

Un fenomeno che le tue cellule stanno già implementando durante il sonno. Mentre dormi non mangi ma le tue cellule hanno ugualmente necessità di energia e vanno ad estrarle attraverso il processo dell’autofagia. La possibilità di attivare lo stesso processo anche durante il giorno segue la stessa strada e avrai cosi l’occasione di massimizzare i benefici dell’autofagia.

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L'Approccio Giusto Al Digiuno Intermittente

Così sarai in grado di approcciare il digiuno intermittente con una mentalità positiva dettata dal fatto che hai la consapevolezza di fare una cosa molto utile per la tua salute fisica e mentale. E non devi cimentarti in lunghi e strazianti periodi di digiuno, ma solo programmare la metodologia di digiuno intermittente che più si sposa con il tuo stile di vita.

Non sono tante le persone in grado di sopportare le saltuarie 24 ore consecutive a sola acqua previsto dal digiuno d’acqua. Il digiuno intermittente di dà la possibilità di attivare l’autofagia con un approccio meno “sacrificante”.

Devi comunque sempre considerare il tuo stato di salute attuale prima di considerare qualsiasi tipo di metodologia di privazione volontaria del cibo. Se hai problematiche polmonari o cardiache ti consiglio di eviatare il digiuno d’acqua. Non puoi rischiare ulteriori traumi ad organi essenziali per la tua esistenza.

Allo stesso modo, i bambini e gli adolescenti che si trovano all’interno del periodo della crescita dovrebbero astenersi dal considerare la pratica del digiuno. Cosi come le donne incinte. Non è il caso di “toccare” il delicato equlibrio alimentare tra madre e bambino.

Non praticare il digiuno neanche se hai subito una dignosi di diabete. Meglio non andare a influenzare i livelli di insulina presenti nel sangue e regolati dai farmaci. Così come se ti hanno diagnosticato un disturbo alimentare. Il digiuno non può diventare il mezzo per alimentare “comportamenti alimentari” estremi e pericolosi.

La filosofia del digiuno intermittente è stata pensata e sperimentata per implementare il tuo stato di benessere non per compromettere la tua salute. E’ sempre utile avvertire il proprio medico delle proprie intenzioni di cambiamento alimentare. Il digiuno intermittente può riservarti molti benefici, a patto che lo pratichi in modo sicuro.

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Steve Leggero è un naturopata e coach che si sta dedicando alla divulgazione di contenuti relativi all'ottimizzazione della salute, al miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali, alla longevità e al benessere in generale.

Vive a Malta e ha una lunga esperienza di studi in tutto ciò che riguarda alimentazione e salute. Ha iniziato a collaborare con il sito divulgativo www.vadoalmassimo.net dove si occupa della sezione Benessere Fisico e scrive articoli su digiuno intermittente, dieta chetogenica, alimentazione sana ecc.

Al momento è molto impegnato nella scrittura di libri, nel tenere corsi e conferenze, nella creazione di contenuti digitali e molto altro

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