Come Risultare Più Attraente Agli Occhi Di Una Donna: Serve Mascolinità
Per farti capire come risultare più attraente agli occhi di una donna voglio raccontarti una storia, che potrebbe essere lo specchio di una situazione che, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto tutti.
Infatti, spesso, non risultiamo attraenti agli occhi degli altri, perché, in fondo, non risultiamo attraenti a noi stessi.
In quella mancanza di fiducia in noi stessi, ci sta quella “voragine” in cui sprofondano tutti i nostri sogni di conquista, che siano rivolti verso una donna, una posizione di lavoro, un traguardo o, in generale, verso un modello di vita a cui ambiamo.
Come Essere Più Attraente? La Storia Di Sandro
Sandro è un quadro di una grande compagnia di assicurazioni. Ha 35 anni, è in buona salute e vive un momento in cui sembra andare tutto bene. Non gli mancano né soldi, né una bella macchina e né un ampio appartamento con vista sulla città. Ha tutto per essere felice e quindi, risultare più attraente agli occhi degli altri.
Una mattina, mentre si sta recando sul lavoro, Sandro decide di fermarsi per un caffè nel suo bar preferito. Non appena varca la porta, la vede: una bella ragazza in piedi accanto al bancone. “Accidenti” pensa, mentre resta “stregato” dal suo aspetto. Rimane lì, nei pressi dell'ingresso della caffetteria, a “pattugliare” ogni mossa della donna in questione.
Osserva le sue mani delicate mentre chiudono il coperchio del caffè da portar via. Cerca di percepirne l’odore, come un cane in ferma, mentre gli passa accanto per uscire. Il suo profumo rimane nell'aria per minuti, anche dopo che se ne è andata.
Da quel momento in poi, Sandro è semplicemente un pesce preso all’amo. Decide di fermarsi in quel bar ogni mattina prima del lavoro, alla stessa ora. Verifica che ogni lunedì e ogni mercorledì la ragazza si ripresenta puntualmente per ordinare lo stesso caffè da portar via.
Ogni volta che la vede, si sente rapito e immobilizzato allo stesso tempo. Percepisce un’attrazione indomabile per questa donna, ma anche la forza pietrificante della paura di agire, del timore di scegliere male tempi e modi di azione.
Sa benissimo che deve, in qualche modo, avvicinarla, avviare una conversazione e chiederle di uscire, altrimenti il rimpianto lo assilirà, ma gli “nascono” sempre nuove scuse per non fare quel passo come se, fosse sempre “domani”, il momento migliore per farlo. La domanda che lo assilla è: "gli risulterò più attraente dei tanti che già le girano intorno?"
Un Uomo E I Suoi Dilemmi
Non si era mai sentito così nervoso con una donna, e interpretava questa apprensione con il fatto che la donna gli piaceva molto. Ci vollero settimane per raccogliere qua e là, brandelli di coraggio, metterli insieme, dirigersi verso di lei e salutarla mentre metteva un po’ di cannella nel caffè.
“Ciao, mi chiamo Sandro” uscì dalla sua bocca tremolante.
Una presentazione che raccolse in cambio un “debole” sorriso privo di un grande interesse. Cosa confermata dal fatto che subito dopo la donna prese la via dell’uscita.
Sandro restò lì, in piedi vicino al bancone, scioccato, confuso e senza la forza di raccogliere i cocci di un sogno infranto. Si sentiva come se il suo mondo stesse per crollargli addosso.
“Ma sono così poco attraente?”
“Dove ho sbagliato?”
"Forse non ho sorriso abbastanza?"
"Forse ho sbagliato momento?"
"Forse era una giornata no per lei'"
Era così sconvolto e imbarazzato che desiderava trovare una buca nel pavimento per scomparire.
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Tre mesi dopo, la stessa donna era nella stessa caffetteria, aggiungendo il solito goccio di cannella al suo caffè quando sentì una voce sconosciuta sussurarle: "Ehi".
La donna alzò lo sguardo e vide un uomo in piedi vicino a lei. Aveva circa trent'anni, capelli rasati, una folta barba, schiena dritta e atteggiamento sicuro e sciolto. Era un designer.
La ragazza ne restò subito incuriosita. L'uomo mentenne un solido contatto visivo e la guardava direttamente negli occhi.
“Wow, chi è questo ragazzo cosi sicuro di sé?” penso la donna che poi gli rivolse un saluto.
L'uomo allungando una mano e toccandola sul braccio: “Vieni qui spesso?"
- "Quasi ogni mattina"
- "Come ti chiami?"
- "Silvia", rispose la donna, sfoggiando un mirabile sorriso.
- "Sono Gianni, piacere di conoscerti."
Gli Elementi Della Chimica Dell’Attrazione
Ma perché, dato l’approccio, in sé, molto simile, Silvia ha congedato in fretta Sandro per poi dare tutta la sua attenzione a Gianni?
La risposta, come sempre, si riduce a quella chimica che si crea tra uomo e donna e che spesso chiamiamo: ATTRAZIONE.
Gianni è stato semplicemente più attraente di Sandro.
Sandro, ancora un po’ paffuto nonostante andasse in palestra tre volte a settimane, decisamente “inopportuno” nel modo di vestire con una chierica in testa che lo faceva sembrare Frate Tuck, aveva tutti gli elementi per manifestare un’evidente mancanza di fiducia in se stesso.
Si era messo a fare le “poste” al bar come fosse un investigatore privato, e Silvia, accorgendosene, si era messa a studiare il personaggio che la “seguiva”. Gli appariva un uomo di mezza età, ben oltre i suoi effettivi 35 anni, uno dei tanti uomini fuori forma che vestiva male. Al suo radar di femmina, niente di eccezionale e straordinario.
Al contrario, Gianni è stato in grado risultare più attraente agli occhi di Silvia Jane, nell’arco di pochi secondi. Ha subito mostrato un’estrema fiducia nel suo di approcciare, come se “fallire” non fosse un’opzione che facesse parte del suo agire.
Dal punto di vista fisico, Gianni si presentava decisamente meglio di Sandro. Si era rasato la testa, perché, come Sandro, non poteva vantare una folta “criniera” da cavallo di razzo. Portava una folta barba ispida sul viso, mostrando la “forza intima” del testosterone.
E infine, vestiva bene, mostrando di sapere come fare una buona prima impressione considerando l’importanza del “come ci si presenta”. In ottima forma fisica, era magro ma muscoloso. Insomma, tutto in lui, emanava un armonioso senso di forza, sicurezza e mascolinità.
L’Errore Di Confondere La Mascolinità Con L’Aggressività
Non sono pochi gli uomini che, in qualche modo, di “intimidiscono” davanti al concetto di “mascolinità”. In particolar modo oggi, in una società in cui si propinano immagini dove il maschio perfetto ha più tratti tendenti al femminile che al mascolino.
In pratica emerge una specie di manifesta avversione alla mascolinità, probabilmente originata da un solo fatto: viene confusa con l’aggressività.
Ma è davvero così?
L’uomo per sembrare mascolino deve essere violento?
No, assolutamente, per proiettare forza e sicurezza di sé non è assolutamente necessario mostrarsi aggressivi, prepotenti e maleducati. Nulla è più lontano dalla verità di questa conclusione deviata.
Agire con ostilità e voglia di litigare è, al contrario, un segno di debolezza e non di “forza mascolina”. Uno studio sull'aggressività condotto dai ricercatori dell'Università della Florida (lo trovi qui: https://bit.ly/3sxrP5f) ha scoperto che gli uomini spesso sopravvalutano il desiderio di un altro uomo di voler ricorrere all'aggressività di fronte a un conflitto.
Gli uomini hanno spesso l'idea sbagliata che agire in modo aggressivo e "macho" sia attraente per le donne e che un atteggiamento ostile sia spesso necessario per ottenere il rispetto dei suoi coetanei.
È interessante notare che la stessa ricerca ha fatto emergere che le donne considerano gli uomini più attraenti e desiderabili quando sono meno aggressivi e in grado di risolvere i problemi in un modo più sofisticato. Dopo tutto, la violenza, a meno che non sia una risposta ad una grave minaccia è sempre considerata un atto poco efficace perché comporta un alto rischio di subire dei danni.
E se è vero che le donne trovano attraenti i tratti dominanti come l'assertività, quest’ultima non dovrebbe mai essere confusa con l'aggressività.
Essere freddi, calmi e composti è molto più attraente che essere una testa calda spericolata che perde il controllo al prima bava di vento che soffia in direzione contraria.
La vera attrazione si basa su un intima fiducia in se stessi. Uno stato mentale che fa ricorso all’aggressività solo come ultima opzione per uscire indenne da una situazione complicata.
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