Sale Rosa: Proprietà E Benefici, Tra Verità E Supposizioni

Il sale non è altro che una sostanza minerale costituita in gran parte dal cloruro di sodio (si parla del 98%). Un contenuto così elevato che anche nell’accezione comune spesso si usano i termini “sale” e “sodio” per riferirsi alla stessa sostanza.

Il sale è usualmente prodotto in due modi: evaporando l’acqua salata o estraendolo dalle miniere di sale sottorenee. C’è da dire che prima che raggiunga la dispensa della tua cucina il sale bianco comune deve passare da un inteso processo di raffinazione per rimuovere le impurità e renderlo più fruibile e commercializzabile.

Infatti, spesso, vengono aggiunti degli antiaggreganti per favorire l’assorbimento dell’umidità e viene aggiunto lo iodio per trattare la carenza di questo elemento, diffusa in gran parte delle popolazioni.

La tradizione di utilizzo del sale è millenaria. Gli essere umani lo hanno usato per aromatizzare e conservare il cibo dall’inizio della nostra civiltà.

E’ giusto sottolineare che il sodio svolge un ruolo determinate in molti processi biologici tra cui l’equilibrio elettrolitico, la conduzione nervosa e la contrazione muscolare.

Per questo è necessario includere il sale nella dieta.

Ma c’è da sapere anche che l’esagerazione del consumo di sale porta con sé il rischio di ipertensione e malattie cardiache, sebbene più di qualcuno abbia messo in discussione queste conclusioni.

Proprio per evitare questi “potenziali” rischi molte persone, negli ultimi anni, si sono rivolte al sale rosa, ritenuto un’alternativa più sana.

Ecco che si arriva al nocciolo della questione: decantamento in corso sull’utilizzo del sale rosa in termini di vantaggi per la nostra salute, poggia su basi solide e reali o è frutto di un’eccessiva magnanimità?

Se il punto di vista è quello impostato sulle prove scientifiche, ribadiamo il concetto: non ci sono sufficienti ricerche e risultanze per sostenere che il sale rosa sia così benefico come si racconta da più parti.

Tra gli elogi e le lodi che gli sono state spesso affibbiate ci sono:

- la capacità di trattare i problemi respiratori

- la possibilità di elevare il desiderio sessuale

- l’opportunità di bilanciare il livello di acidità dell’organismo

- l’abilità di migliorare la qualità del sonno

- la capacità di regolare la glicemia

- delle proprietà antinvecchiamento

E’ vero che le testimonianze soggettive sull’apporto benefico del sale rosa non mancano e tra queste posso mettermi anch’io, ma resta il fatto che non ci sono suffcienti conferme da parte della scienza per lasciarsi andare a conclusioni definitive.

Altrettanto vero è che, per esempio, sull’utilizzo delle grotte di sale artificiali al fine di trattare le problematiche respiratorie, qualche indagine in più è stata condotta. Le premesse, in questo senso, sono state buone e qualche studio (http://bit.ly/3gOrZ2z) ha paventato l’idea che qualche beneficio ci possa essere, ma siamo ancora all’inizio di un percorso d’indagine che possa definirsi solido e attendibile.

Alcuni hanno avanzato la tesi che questi benefici sul sistema respiratorio o quelli indagati sulla qualità del sonno siano dovuti alla presenza del cloruro di sodio e quindi debbano essere assegnati a tutte le tipologie di sale e non solo al sale dell’Himalaya,

Altri si sono presi la briga di sottolineare che bilanciamento del pH, regolazione del livello di zucchero, processo di invecchiamento e qualità del desiderio sessuale siano tutti processi che dipendano in gran parte da altri fattori e che il sale abbia in tutto questo un ruolo più che marginale.

Detto questo, nessuno ci impedisce di continuare ad assumere il sale rosa al posto del sale da cucina normale e valutare, a livello soggettivo, gli effeti che ci procura. Altra cosa è spacciarlo ai 4 venti come una “manna” salvifica piovuta da un cielo tinto di rosa.